venerdì 14 giugno 2019

"Bob Dylan a Valencia canta l'inesorabile corso della vita" su Buscadero (Giugno 2019)

Questa mattina, su "Buscadero" il mio reportage sul concerto di Bob Dylan a Valencia, Spagna dello scorso 7 maggio 2019 e sulla sua ultima metamorfosi.
Se volete buona lettura!



Quella di Valencia è l’ultima tappa della tournée primaverile di Bob Dylan nel Vecchio Continente, dove l’Italia, quest’anno, è stata sfortunatamente tagliata fuori. La splendida Plaza de Toros è diventata la suggestiva cornice per un altro show del Never Ending Tour, il tour senza fine che il cantautore americano, onorato del Premio Nobel per la Letteratura 2016, porta in giro per il mondo senza pausa dal 1988 con all’attivo oltre tremila concerti. Dylan, che compirà 78 anni il 24 maggio, mancava da Valencia da ben sette anni. L’ultima volta, nel 2012, si era esibito nella vicina cittadina marittima di Benicassim. Il sole illumina e scalda ancora la città e le sue meravigliose costeggiate da palme, quando vengono aperte le porte dell’imponente arena, tempio della, per dare ingresso a fans venuti da tutto il mondo. L’enorme palco che sovrasta la scena, è arredato come una sala da concerto degli anni quaranta, tendone nero e grandi fari da vecchio teatro, alternati ad altri più piccoli che emanano una luce calda e soffusa, che rende del tutto impossibile scattare fotografie a His Bobness. Inutile provarci, sono assolutamente vietate, pena l’allontanamento dalla sala. Infine ad impreziosire i fasti della scenografia accanto al piano a coda del cantautore sono esposti, come in un museo, la statuetta del Premio Oscar e una colonna in marmo con il busto della Dea della Poesia. L’atmosfera che si respira è magica e non è di certo quella tipica del concerto rock, ma qualcosa di molto più grande. Alle ore ventuno in punto escono dall’impianto le baldanzose note di The Rite of Spring di Igor Stravinskiy che accompagnano la gloriosa entrata in scena di Bob Dylan e della sua fedelissima band (Charlie Sexton alla chitarra, Tony Garnier al basso, George Receli alle batteria, Donnie Herron alla pedal steel guitar, alla lap steel, al mandolino elettrico, al banjo e al violino) questa sera vestita in smoking nero. Anche Dylan è totalmente in nero, con brillanti e rifiniture in rosso bordeuax sulla giacca, stivali da gambler in pelle bianca e nera. Il suo arrivo è accolto da un’ovazione eclatante con il pubblico intero che si appresta ad alzarsi per rendergli omaggio. Dylan posizionatosi dietro al piano, in piedi, come un treno all’impazzata dà il via al concerto, come di consueto ormai da alcuni anni, con Things Have Changed, la perla da Golden Globe e Premio Oscar 2001. Tanti stanno raggiungendo ancora i loro posti, altri sono persi negli applausi, mentre Dylan canta con un ritmo sprezzante e totalmente stravolto “Non vi alzate signori, sono solo di passaggio”. [continua in edicola...]





Alberto Romagnoli, Bob Dylan a Valencia canta l'inesorabile corso della vita, in "Buscadero", giugno 2019, n. 423, pp. 62-64.