venerdì 6 aprile 2018

Una notte magica a Roma.

Sembra che Bob Dylan nel giorno di Pasqua, appena arrivato da Barcellona, dopo la serie di concerti in Spagna e Portogallo, abbia fatto un giro per la Città Eterna. Da solo, senza scorta e senza il suo fidato bodyguard Barron. Vestito di nero dalla testa ai piedi. Cappuccio, berretta, occhiali, giacca, jeans e stivali. Ben diverso dagli americani in vacanza che si vedono di questi periodi girovagare, in sandali e t-shirt, tra le rovine dei Fori. Ebbene Dylan ha fatto la sua passeggiata romana. È tornato a Piazza di Spagna dove ha un appartamento ormai da anni, forse senza nemmeno entrarvi. Preferisce dormire nel suo bus blindato ormai da anni, anzi, decenni. È passato davanti al Folk Studio dove suonò nel lontano 1962. Ha rivisto angoli e luoghi pieni di ricordi di Suze Rotolo, e di chissà quante amanti. Ha imboccato Via dell'Impero passando di soppiatto dal Colosseo. Infine, dirigendosi verso San Pietro, dopo la lunga camminata è entrato in una vecchia osteria per bene una Coca Cola fresca. Lì, qualcuno sembra che l'abbia riconosciuto. Forse dalla sguardo sotto gli occhiali scuri o forse dalla voce rauca e nasale. Pare che Dylan gli abbia pure fatto un sorriso.

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